lunedì 29 settembre 2008

Giovinco si avvicina la Champions League


É la settimana di Giovinco. Ranieri pronto a buttarlo nella mischia, il baby fantasista pronto all'esordio in Champions League contro il Bate Borisov.
Intanto il ds Secco fissa l'appuntamento per il rinnovo del contratto. In arrivo un doppio annuncio per i prolungamenti con Legrottaglie e De Ceglie.
(Tuttosport)

Anche con la Samp il tecnico ha puntato sulla vecchia guardia Giovinco idolo della curva, quelli di Ranieri sono altri Avvistato sul prato per 104 minuti in otto uscite possibili, cinque di campionato e tre di Champions, una vistosa fetta di tifosi bianconeri sul web, dopo i cori già sentiti allo stadio, ha pigiato i tasti telematici per sostenere l'impiego di Sebastian Giovinco: se ne chiede, almeno, l'aumento dell'orario di lavoro con la maglia della Juve addosso, e non vederlo imbullonato alla panchina, quando va bene, o ai seggiolini della tribuna.
L'avrebbero innestato pure sabato contro la Samp, quando la partita s'era ormai fatta palude. Non essendo un giocatore secondario, almeno in prospettiva («è il futuro della Juve, copyright Cobolli Gigli), il dibattito è inevitabile.
La sceneggiatura preparata per lui, Claudio Ranieri l'ha spiegata qualche giorno fa: «Piano piano arriverà il suo momento, ma non dobbiamo aspettarlo come il Messia.
Dobbiamo considerarlo come un ragazzo che ha fatto vedere qualcosa e che si deve inserire, piano piano».
Un pensierino a buttarlo dentro nella ripresa di Marassi, racconta chi se l'è vista in panchina, il tecnico l'aveva pure fatto: per Camoranesi, Nedved o Del Piero.
Poi ci ha rinunciato: «Prima di levare un campione ci pensi dieci volte - disse Ranieri su un mancato cambio di Alex qualche tempo fa - perché può sempre risolverti la partita».
Una spiegazione abbastanza credibile anche per sabato scorso. Detto che le valutazioni sulle sostituzioni mancate a risultato stampato aprono sempre eventualità inesplorabili, e sono pure piuttosto comode, il guaio è che Giovinco possa vivere in bilico l'intera annata.
Presentato da Ranieri a inizio stagione come vice-Nedved, con il crack di Trezeguet, Sebastian è stato candidato pure per la rotazione degli attaccanti.
Movenze e piedi da seconda punta non gli mancano di certo, un po' di fisico sì, quando la forza del nemico ti costringe a giocare spalle alla porta.
Idem come esterno sinistro: colpi e talento sono innegabili, meno l'energia nelle coperture. Per dire, nel finale contro la Samp, il vecchio Pavel s'è divorato cinquanta metri di campo per intercettare Stankevicius, ribattergli il tiro, e salvare la baracca.
Tutti particolari che Ranieri ha ovviamente in testa. Così come, all'inizio, confidò ai collaboratori, una prima missione per Giovinco: «è un giocatore che negli ultimi venti minuti ti può aiutare a vincere la partita».
In questo, allora, dovrebbe essere utilizzato, compatibilmente con la brutale concorrenza che impera alla Juve.
Quella che lo frega, fin qui, e che incide sulle scelte del tecnico. Mettendo dentro lui, uno fra Amauri, Del Piero, Iaquinta, Nedved o Camoranesi deve restare a sedere, e non è cosa semplice.
Può diventare complicata, la gestione del caso, anche perché la discussione oltre che tecnica è ormai nazional-popolare, fra il popolo juventino: sarà perché fatto in casa, sarà il fascino del ruolo, ma Giovinco è già stato issato a icona bianconero (la Formica Atomica), a dispetto di un buon campionato con l'Empoli (e nulla più).
«è un ragazzo che si sta mettendo solo ora le scarpe da calcio», disse Ranieri, tanto per far tenere a tutti i piedi per terra e non schiacciarlo di responsabilità.
Con uno così, però, la Juve sta discutendo un contratto quinquennale attorno ai 750.000 euro a stagione: anche questo, bel dilemma.
(La Stampa)
dal Calciomercato.com Lunedì 29 Settembre 2008

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