"Fossi brasiliano o argentino probabilmente giocherei di più. Adesso è venuto il momento di cambiare, di smetterla di fare il bravo ragazzo."Insomma, niente a che vedere con i ritornelli inflazionatissimi dei post partita ("Sono contento per la mia prestazione e per il gruppo"), una prova ulteriore dello spirito e della corazza interiore di Giovinco. La Formica atomica non avverte il peso della maglia bianconera e nemmeno quello dell'etichetta di vice-Diego.
"Ero convinto di poter essere importante per la Juventus anche prima di sabato sera, perciò in estate non ho mai preso in considerazione l'idea di lasciare Torino. So quello che posso dare. Anche se non avessi giocato contro la Lazio le mie convinzioni sarebbero rimaste intatte. Adesso, però, è venuto il momento di parlare con i fatti. Finora ho giocato poco? Chiedete il perché a Ferrara o a chi per esso."L'allenatore juventino ha indicato la formica atomica come prima alternativa a Diego fin dal primo giorno di ritiro. Sabato sera, in un momento caldissimo del match, Ferrara ha tenuto fede alle sue convinzioni estive. Fuori il brasiliano, dentro Giovinco. Staffetta che proseguirà anche domani, nell'esordio in Champions contro il Bordeaux.
"Prendere il posto di un compagno infortunato - aggiunge Giovinco - non è mai bello. Però sono consapevole di poter fare bene. Sento la fiducia dell'allenatore, Ferrara mi conosce perfettamente e sa come sfruttare appieno le mie caratteristiche."
Tutto Sport Martedì 15 Settembre 2009
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