sabato 20 settembre 2008

Trezeguet infortunato più spazio a Giovinco?



Ma la firma sul nuovo contratto non sarà una formalità: chiesto il doppio dell'ingaggio Massimiliano Nerozzi Torino Pur di andare in campo, e non in tribuna, Sebastian Giovinco si piazzerebbe ovunque sul prato: «Esterno sinistro, trequartista o punta non importa, il ruolo non mi interessa, basta giocare», ha detto ieri la Formica atomica inaugurando insieme a Claudio Marchisio il nuovo Juventus store al centro commerciale 8 gallery del Lingotto, a Torino.
Venti minuti nel ritorno dei preliminari di Champions contro l'Artmedia sono tutto quel che gli resta di questo inizio di stagione, ma ora che l'attacco s'è ammaccato qualche chance passerà: «Penso che sarebbe capitato anche senza questi infortuni - continua Giovinco - ma ora spero di avere la mia occasione».
Da subito Ranieri l'aveva battezzato vice-Nedved e in quel quartiere, infatti, l'aveva esercitato: «Ho provato spesso sulla sinistra, e per quel ruolo ricevo le indicazioni dell'allenatore.
Oltre ai consigli dei compagni, che non sono mai mancati». Con Trezeguet fuori e Del Piero dolorante al ginocchio destro, però, il tecnico bianconero sta pensando di giocarsi Giovinco da seconda punta, già domenica a Cagliari, o mercoledì sera in casa con il Catania.
D'altronde sembrano partite giuste per iniziare a pesare l'impatto del giovane richiamato da Empoli.
Lui non vede l'ora: «Adesso l'importante è che riesca a giocare - ripete - e in avanti i ruoli ormai li ho fatti tutti».
L'idea, allora, è di schierarlo da seconda punta al fianco di Amauri, anche se difficilmente Sebastian potrà partire dal primo minuto.
Però di occasioni ne avrà, anche perché Ranieri dovrà valutare quanto il suo talento possa incidere a questi livelli.
Le giocate, inevitabilmente, avranno un impatto anche sui colloqui per il prolungamento del contratto che si sono ultimamente interrotti.
«Non mi piace parlare del contratto - diceva ieri Giovinco - e non mi interessa neppure. Ma non c'è nessun problema, sono sereno». La volontà è quella di non cambiare residenza: «Fa piacere se ci sono delle squadre inglesi come l'Arsenal che hanno dimostrato interesse, significa che stai facendo bene, ma io voglio stare qui, alla Juve».
Il prolungamento dell'accordo che ora arriva fino al 2011 però non sembra una formalità, perché offerta e richiesta paiono abbastanza lontane: ai primi colloqui Claudio Pasqualin, procuratore del giocatore, ha chiesto quasi il doppio dell'attuale ingaggio.
Se ne discuterà, insomma, anche se le parti è da un po' che non si vedono. Aspetta una chance anche Claudio Marchisio: «L'importante è farci trovare pronti», dice il centrocampista.
Erano partiti insieme, lui e Giovinco: «Sei anni fa eravamo in campo a sventolare il bandierone della Champions League».
Ora, vorrebbero giocarla.

Sabato 20 Settembre 2008
da LaStampa.it

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